SOSTIENE ANITA – LA STORIA D’ITALIA RACCONTATA DA UNA DONNA
Dialogo per un’attrice e un musicista sulla storia di Anita Garibaldi, con incursioni di parole di A. Cechov, A. Dumas, V. Woolf e Anita da Ascoli.
con
DEBORA MANCINI e DANIELE LONGO
Ne parla il regista EUGENIO ALLEGRI
L’Emozione la suscita, in un lampo, la sola pronuncia del suo nome italiano: Anita Garibaldi. La mente e il cuore di chiunque abbia sentito dire o letto oppure detto di lei, delle sue gesta, della sua vita, del suo amore e della sua morte per il marito Giuseppe e per una patria non sua, non possono che risvegliarsi con un sussulto politico e sentimentale, rievocatore dei tratti fondanti di una lunga battaglia per la libertà e l’indipendenza che in Italia si è chiamata Risorgimento.
La Poesia è scritta nel suo primo nome, pronunciato nella lingua della sua terra: Ana Ribeiro da Silva “…. nata il 30 agosto 1821 a Morrinhos, nel distretto di Tubarao, a Barra della Laguna, nella provincia di Santa Caterina, in Brasile…” terra irrorata dal mare e dal sudore del lavoro dei contadini, scossa dalle danze vibranti e dai canti malinconici di un popolo dolente e allegro; raschiato dalla dura esistenza quotidiana ma risanato al pensiero dell’umana eternità.
Così ho affrontato la lettura dei brani dedicati ad Anita: risvegliato dall’Emozione e scosso dalla Poesia. Così ho ascoltato l’armonia della voce di Debora Mancini, la prima volta che dal palcoscenico ha “cantato” Anita mentre, accanto a lei, il suono delicato e penetrante delle melodie intrecciate da Daniele Longo mi accompagnavano per strade troppo poco percorse finora.
Durante quella veglia, vigile e sferzante, ho suggerito una pausa, ho chiesto più volume, ho insinuato altre tonalità, ho immaginato andamenti e fughe, ho preteso di farmi sorridere e anche ridere, ho immaginato una luce e, dentro quella, alcuni gesti delle mani e movimenti del corpo.
Non so se far questo corrisponda a fare una regia o qualcosa di simile.
So però, che al termine dei giorni di prova, avrei voluto essere al posto di Debora e Daniele, sul palco: provando per lei l’umana invidia dell’attore che ammira un altro attore, in questo caso un’attrice sensibile, incantevole, a tratti ipnotica, cioè avrei voluto essere lì, a dire io ciò che lei porgeva con grazia e dolcezza, con partecipazione politica e civile, con cosciente sofferenza e, all’occorrenza, suscitando una tenerissima ilarità; ascoltando in lui la nitidezza del tocco sulla tastiera che produceva in me quella partecipazione fluttuante con cui si vorrebbero vivere certi bei momenti dell’esistenza, quando fai le cose in cui credi.
Dunque suoni fluttuanti del continente americano accanto a parole importanti di scrittori quali Virginia Woolf, Anton Cechov, Pellegrino Artusi, Alexandre Dumas; altre parole poi, scritte con grammatica antica e illuminante, nella Costituzione della Repubblica Italiana. Suoni e parole che potranno piacere a molti, soprattutto ai giovani; suoni e parole non solo di donne ma con una sola donna al centro, Anita Garibaldi: giovane, bellissima, ardita, moglie innamorata e sensibile, madre instancabile e dolcissima, combattente intelligente e coraggiosa, donna moderna e libera in un mondo che ancora oggi si può e si deve liberare.
Durante lo spettacolo vengono anche letti estratti di testi di D. Alighieri, A. Cechov, A. Dumas, L. Ginzburg V. Woolf, di Articoli della Costituzione Italiana, e c’è l’intervento di “Anita da Ascoli” scritto da Debora Mancini.
Musica della tradizione europea ed afro-americana. Tra gli autori: C. Buarque, I. Cervantes, A. C. Jobim, S. Joplin, D. Longo, W. A. Mozart, E. Nazareth, M. Novaro, M. Saumell, C. Veloso, G. Verdi.
Improvvisazioni e sonorizzazioni
Audio-luci Andrea Pozzoli
Regia Eugenio Allegri
Foto dalle prove di regia di Elisa Zanino
Foto dello spettacolo rappresentato per Suoni Mobili-Musicamorfosi di Maurizio Anderlini
SOSTIENE ANITA. LA STORIA D’ITALIA RACCONTATA DA UNA DONNA è un progetto Realtà Debora Mancini